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B2C, documentari – “Under Italy – I sotterranei di Trieste” condotto da Darius Arya

B2C, documentari – “Under Italy – I sotterranei di Trieste” condotto da Darius Arya

Austero appar il centro di Trieste che, in prossimità del porto, inizia a declinare il suo “ordine” achitettonico rigoroso e nordico in linee più dolci e in tratti più italianizzanti partendo dalle morbide sinuosità delle colline circostanti.

Fu luogo sin dal II secolo di importanti insediamenti protostorici (villaggi arroccati sulle alture e protetti da fortificazioni in pietra) appartenenti alla cultura dei castellieri, i cui abitanti furono probabilmente Illiri. Nel susseguirsi dei secoli fu occupata dai romani, dall’esercito dell’Impero Bizantino, dai Franchi e così via di seguito, fino ad arrivare al 1813, anno in cui la città ritornò sotto il dominio degli Asburgo. Il porto commerciale rese Trieste una città cosmopolita, plurilingue e plurireligiosa.

Nel 1749 la regina Maria Teresa d’Austria decise di far costruire dei canali sotterranei come acquedotti per questa cittadina in sempre maggiore crescita: chilometri e chilometri di gallerie atte a far scorrere l’acqua al di sotto del suolo.

Ma la storia di “Trieste sotterranea” iniziò prima, intorno alla seconda metà del XVII secolo. Infatti, ben altro tipo di gallerie è presente nella città: sotto le fondamenta della chiesa di Santa Maria Maggiore, nota anche come chiesa barocca dei Gesuiti, luoghi non accessibili al pubblico fino a pochi anni fa appaiono bui e tetri, quasi avvolti in un alone di sofferenza. Nel 1619 giunsero a Trieste i primi due Gesuiti: da quel momento alcuni sacerdoti di questo ordine si stabilirono in quel luogo, costruendo prima il collegio e poi la chiesa di Santa Maria Maggiore, fino al momento dello scioglimento della Compagnia di Gesù voluta dal Papa Clemente XIV (1773). Profondi e tenebrosi tunnel collegano il collegio alla chiesa, posti nei quali, secondo i racconti della popolazione locale, venivano attuati strazianti interrogatori e sadiche torture contro gli inquisiti dalla Santa Inquisizione. “La nicchia con arpione”, luogo in cui i prigionieri, in base alle narrazioni, erano incatenati prima del processo, “la camera rossa”, zona in cui invece erano interrogati i malcapitati e “il pozzo delle anime”, cavità molto profonda in cui venivano immersi, sempre secondo le leggende, i sospettati, sono solo alcuni dei posti di questo labirinto invisibile dalla superficie. I racconti tramandati narrano… ma effettivamente i macabri e impenetrabili sotterranei esistono. Dai sotterranei della chiesa si arriva a quelli del collegio ed esso, dopo la soppressione dell’ordine, divenne all’inizio dell’Ottocento un carcere femminile e una prigione politica.

Il documentario condotto da Darius Arya svela al pubblico questi luoghi in maniera più dettagliata rispetto a questa breve introduzione e conclude il viaggio esplorativo dei “cunicoli” di Trieste spostandosi nella zona denominata Kleine Berlino, zona in cui si trovano le più grandi gallerie anti aeree della zona utilizzate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Buona visione….

(FM, ’19)

“Under Italy – I sotterranei di Trieste” (Rai Play)

 

Bibliografia e sitografia

“Under Italy – I sotterranei di Trieste” (Rai Play)

Trieste (Wikipedia)

Chiesa di Santa Maria Maggiore (Wikipedia)

“Santuario Santa Maria Maggiore”