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B2C, prossime uscite in TV – “La nuova serie TV su Černobyl’ made in Russia”

B2C, prossime uscite in TV – “La nuova serie TV su Černobyl’ made in Russia”

4 febbraio 1970: nei pressi delle vaste paludi del Pryp”jat’ una nuova cittadina iniziava a sorgere: prese il nome dalle omonime paludi, ovvero venne chiamata Pryp”jat’. Era un centro abitato moderno, ornato da fiori e per tal ragione soprannominata “la città dei fiori”, che continuava ad estendersi e ad aumentare il proprio numero di abitanti: prima del 26 aprile 1986 vantava una popolazione di 49000 persone, due ospedali, due alberghi, un centro commerciale, numerosi bar e ristoranti, un cinema, un teatro e un centro polifunzionale. Tutto scorreva tranquillamente fino al tragico incidente nucleare del 1986. Ma non lontano dalla cittadina, quindi nei pressi di Černobyl’, in una zona a cui pochi potevano avere accesso, un sistema di antenne ad arco con un’altezza di 150 metri, 90 di ampiezza e 900 di lunghezza, si ergeva in altezza a sovrastare la foresta circostante. Molte le congetture che vennero addotte per spiegare il suo scopo, tra queste non mancarono le teorie del complotto che portarono a ipotizzare che si potesse trattare di un impianto capace di interferire con fenomeni meteorologici o capace di influenzare la mente umana. Altri, invece, sostennero che fosse una installazione per le comunicazioni a lungo raggio o un sistema per disturbare i segnali radio della NATO. Ma durante la guerra fredda solo la NATO in Occidente era a conoscenza della sua reale funzione e della sua posizione: il suo scopo effettivo era quello di intercettare eventuali missili lanciati dalle potenze nemiche. Venne soprannominato “Woodpecker”  (picchio) per il suo caratteristico battito di 10 Hz (segnale radio a onde corte) con il quale disturbava le emittenti radio in tutto il mondo, ma il suo nome reale era DUGA-3 (duga in russo significa arco). Un altro nome dato dalla NATO alla struttura era “Steel Yard” (acciaieria). Rimase in funzione dal 1967 al 1989, ma all’indomani dell’incidente fu abbandonato a causa della forte radioattività che aveva contaminato la zona.

(Struttura del Duga-3 nei pressi di Černobyl’. Fonte della fotografia: Wikipedia)

Ma, dopo l’incidente all’impianto, le sorti della cittadina, della vicina centrale nucleare, del Duga-3 e di tutta la zona circostante per un diametro di 30 km dall’incidente, cambiarono per sempre. Pryp”jat’ attualmente fa parte della “zona di alienazione” (che comprende un raggio di 30 km), luogo nel quale è vietato vivere. Le cause ufficiali del disastro nucleare diffuse dai media e entrate a far parte della storia sono quelle dovute a un errore umano e a errori di progettazione della struttura, costruita, secondo alcune fonti, anche con ferro e cemento di pessima qualità e senza un sistema drenante delle acque.

(Veduta di Pryp”jat’ con il nuovo sarcofago della centrale nucleare di Černobyl’ sullo sfondo -2019-. Fonte della fotografia: Wikipedia)

Questi gli avvenimenti storici ufficiali (per maggiori informazioni in merito all’accaduto leggere anche: “Chernobyl, la nuova serie tv di HBO e Sky”), ma in molti sospettano che ci siano stati “insabbiamenti” in merito all’incidente, forse da ambo le parti, sia degli Stati Uniti che dell’Unione Sovietica.

Secondo alcune testimonianze russe, l’incidente è stato causato addirittura da una potenza straniera. Ad esempio, il Colonnello Baranov, ora in pensione, che era di stanza a Chernobyl durante la crisi, ha dichiarato:

“La centrale di Černobyl’ è stata sabotata da una potenza straniera! L’autorità per l’energia nucleare, gli scienziati e i progettisti non erano pronti per un tale inaspettato disastro. L’olocausto nucleare che ne derivò non è stato un incidente. I reattori nucleari sono dotati di sistemi di sicurezza che impediscono, in questo caso, che le pompe di raffreddamento principali e di emergenza non possano essere contemporaneamente disattivate. Inoltre, non può essere casuale il fatto che un satellite statunitense transitasse “accidentalmente” sulla zona dell’esplosione. Controllava i risultati? Logicamente i fatti analizzati e gli sviluppi della “guerra fredda” negli anni ’50 mostrano che la catastrofe di Černobyl’ non è stata un incidente. Questo e stato un sabotaggio che ha portato al collasso del sistema economico dell’URSS e del sistema sovietico in generale”.

Da inedite rivelazioni di tale portata prende spunto una nuova serie, questa volta realizzata dalla rete russa NTV, controllata dalla compagnia energetica Gazprom. Il grande successo della serie “Cernobyl” (scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck) realizzata da Sky e Hbo ha totalizzato un punteggio di 9.7 su IMDb e i giudizi sia del pubblico che della critica sono stati più che positivi. Ma la ricostruzione degli avvenimenti non convince alcuni russi che, probabilmente, hanno visto in questo lavoro una manovra per colpire l’immagine della nazione, anche a livello di potenza nucleare. La contro-serie made in Russia del regista Alexey Muradov parte proprio dall’ipotesi di sabotaggio da parte di un agente della CIA che si trovava in quei luoghi… e narra le indagini condotte dal KGB su questa spia. Secondo le fonti, l’opera cinematografica si propone di svelare al pubblico le verità sul disastro che per troppo tempo sono state nascoste. Il regista della serie russa ha specificato che la trama si basa su una teoria, “non negata da diversi storici”, secondo la quale “il giorno dell’esplosione un agente dell’intelligence nemica era presente nella centrale”. Gli episodi sarebbero già stati girati in Bielorussia e sarebbero in fase di post-produzione. Sarà interessante visionare il lavoro per valutarne il grado di realisticità.

Le fonti ufficiali parlano di incidente e non di sabotaggio. Sicuramente, durante la guerra fredda, molte notizie sono state secretate e contraffatte sia dal KGB che dalla CIA e ricostruire la verità sull’accaduto sarebbe un’impresa ardua. Forse solo pochissimi militari, membri dei servizi segreti e delle alte cariche dello Stato che hanno vissuto in prima persona la vicenda conoscono la realtà dei fatti, ma al pubblico non rimane che la possibilità di credere o alla versione passata alla storia o alle teorie di un complotto o cercare di fare una sintesi seguendo il detto “in medio stat virtus”, in questo caso un po’ difficile da attuare poiché le versioni sono opposte.

Indipendentemente da quale sia la verità (comunque la versione ufficiale è stata diffusa anche dal governo Gorbačëv), un saggio spettatore di entrambe le serie capirebbe che l’energia nucleare è rischiosa e inquinante e che ambo le parti potrebbero decidere di produrre, qualora possibile, energia da altre fonti rinnovabili e sicure. Ma la corsa all’energia nucleare è un input per fare ricerca e alimentare gli armamenti nucleari, quindi difficilmente verrà abbandonata dalle principali potenze mondiali. La sfida cinematografica, volta anche a screditare “il nemico”, è stata messa in scena, ma vi è un “piccolo particolare” che pare passare inosservato a un pubblico che sembra maggiormente interessato alle responsabilità di tali avvenimenti che alle possibili conseguenze catastrofiche del nucleare: agendo in tal modo si rischia, nel giro di non molto tempo, di far divenire il nostro pianeta Terra una discarica radioattiva… e probabili disastri nucleari la renderebbero invivibile per sempre. Invece, nel mentre, molte notizie in merito a incidenti minori passano in sordina, come, ad esempio, la nube radioattiva che ha sorvolato nel settembre 2017 l’Europa fino a giungere ai Caraibi. I risultati sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): la nube conteneva rutenio-106 e i livelli rilevati erano alti in varie nazioni, tra cui la Romania. Nessun paese attualmente si è preso la responsabilità dell’incidente e difficilmente si riesce a risalire all’origine, anche se gli scienziati hanno ipotizzato che possa provenire da una regione posta a sud degli Urali.

(FM, ’19)

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Bibliografia e sitografia

Pryp”jat’ (Wikipedia)

Duga-3 (Wikipedia)

“La misteriosa nube radioattiva in Europa? Probabilmente proveniva dalla Russia” (WIRED)

“Anche la Russia ha fatto una serie su Chernobyl” (ilPOST)

“«Chernobyl»: la Russia non ci sta e gira la contro-serie” (VANITY FAIR)

“Chernobyl, la Russia ha già pronta la sua serie (con l’incidente causato da una spia USA)” (BLOGO)

“Chernobyl: Sabotaggio della CIA??” (davi-luciano)

Chernobyl: sabotaggio imperialista?