Roma. Antonio Saracino, un commissario di polizia, ha da poco ricevuto la sua automobile nuova. La sua giornata, però, inizia male: sul far del giorno si accorge, infatti, che la sua macchina è appena stata rubata nella notte. Dopo qualche malumore per lo spiacevole accadimento, continua la sua attività investigativa in maniera integerrima ed esemplare. Antonio Saracino, interpretato da Totò, si trova ben presto anche a dover ragionare con don Amilcare, impersonato da Aldo Fabrizi, il prete della zona che, sapendo i nominativi dei ladri su cui erano in corso le indagini, vuole cercare di proteggerli con la convinzione di poterli redimere. La logica interpretativa di Saracino non fa una grinza ed è ammorbidita dalla sua prontezza umoristica, così come quando, rivolgendosi a don Amilcare con toni ironici, gli domanda se riusciva a riconoscere qualcuno tra i delinquenti schedati dalla polizia. Durante la conversazione il commissario fa riferimento a un personaggio esistito nella realtà e menzionato nella cronaca nera italiana della seconda metà degli anni ’40 del Novecento. Queste le sue parole:
“Sicché quando deve tirare il collo a una gallina che fa? Chiama il mostro della Salaria!?” (Cit. Totò nel film “Toto contro i quattro”)
La seguente scena è tratta dalla pellicola “Totò contro i quattro”, un film comico italiano del 1963 diretto da Steno. Totò, Aldo Fabrizi e Peppino de Filippo sono annoverati tra gli attori principali.
(Francesca Martino, nata a Varese – ’21)