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B2C, miti e leggende/poesie – “Il sonetto del diavolo”

B2C, miti e leggende/poesie – “Il sonetto del diavolo”

Ariano Irpino (Avellino), 1823. Narra una leggenda che, or sono due secoli fa, su di un’altura a cavallo degli Appennini, quasi posta su una “mezzaria” tra l’Adriatico e il Tirreno, tra verdeggianti paesaggi solcati da dirupi scoscesi e valli incassate, nell’allora piccolo borgo di Ariano Irpino, due frati domenicani, p. Cassiti e p. Pignataro, compirono un prodigio. In quel piccolo paese un ragazzo di 12 anni, che dicevano che fosse un analfabeta, dava segni evidenti di essere indemoniato. I due religiosi furono invitati a esorcizzarlo: durante il rito imposero al diavolo, che aveva invasato quel corpo, di dimostrare che Maria era Immacolata. Fu così che il posseduto pronunciò con la voce di Satana una poesia di quattordici versi endecasillabi a rima obbligata.

I versi sono quelli sotto riportati e la fonte è stata presa da Padre Gabriele Amorth, “Nuovi Racconti di un esorcista”.

(Francesa Martino, ’21)

Vera Madre son io di un Dio che è Figlio
e son Figlia di Lui benché sua Madre.
Ab aeterno nacque Egli ed è mio Figlio,
nel tempo io nacqui eppur gli sono Madre.

Egli è il mio Creator ed è mio Figlio,
son io sua creatura e gli son Madre.
Fu prodigio divin l’esser mio Figlio
un Dio eterno, e me aver per Madre.

L’esser quasi è comun, tra Madre e Figlio,
perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre
e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.

Or se l’esser dal Figlio ebbe la Madre,
o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio
o senza macchia s’ha da dir la Madre.

Bibliografia e sitografia

“ASPETTANDO HALLOWEEN: IL SONETTO DEL DIAVOLO”

“Quando il demonio dedicò una poesia all’immacolata” (CristianiToday).