Notte tra il 26 e il 27 aprile. La Luna procede nel suo cammino lungo la sua orbita ellittica, giungendo al perigeo, ovvero la distanza minima tra la Luna e la Terra. Il crepuscolo è alle porte e il suo tondo volto compare gradualmente all’orizzonte, ma più grande appare del consueto. Si eleva gradualmente nel cielo: il plenilunio mostra così tutta la sua bellezza donando alla volta celeste maggior splendore.
Questa luna è chiamata luna rosa, illumina il cielo di aprile ed è stata denominata con questo nome dai nativi americani algonchini, popolazione che scandiva i propri anni con un calendario lunare, per via del muschio rosa adornante i paesaggi circostanti in concomitanza del plenilunio del satellite naturale della terra.
Spesso viene associato un significato spirituale alla luna di aprile: come i fiori di phlox (o muschio rosa) annunciano il risveglio della natura dopo i rigidi mesi invernali, così si suppone che questa luna rinvenga paure, angosce e altre emozioni, ovvero la parte più nascosta del mondo interiore degli esseri umani, e nel portarli alla luce faccia crescere gli individui in maturità, nell’autocoscienza, nella responsabilità e nella comprensione.
(Francesca Martino, ’21)
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