24 febbraio 2022: ha inizio l’offensiva militare della Russia sul territorio ucraiono, tragico epilogo di un conflitto in corso dal 2014 e cousato da incomprensioni diplomatiche esacerbate anche, secondo il segretario di stato americano Kissinger, dalla volontà di Putin di ridefinire i confini geografici russi. A seguito degli scontri armati del 2022, inizia l’esodo dei rifugiati di guerra verso l’Europa. Nella situazione di emergenza, la Polonia si è distinta nell’andare incontro ai richiendenti aiuto. Ma, al contrario, proprio quella nazione che con tempestività si è mobilitata nell’offrire soccorso, poco dopo ha iniziato ad erigere un muro alto alcuni metri che, probabilmente, percorrerà tutto il confine tra la Polonia e la Biellorussia.
Kusia Smutuiak, attrice e regista polacca, dona agli spettatori un documentario da lei diretto amorevolmente e girato nel suo paese natale. Il docufilm verrà proiettato il prossimo 20 ottobre nelle sale cinematografiche italiane e, tra il 18 e il 29 ottobre, alla Festa del Cinema di Roma nella sezione “Proiezioni Speciali”. La regista, attraverso la narrazione di questi eventi, dà risalto alla figura del muro che divide le persone fisicamente come materializzazione dei muri invisibili generati da sentimenti di avversione e odio tra persone e gruppi di persone. La pellicola è una proposizione delicata, a tratti cruda, di questi accadimenti avvolti dalla violenza e dalla miseria e interiorizzati dalla regista, ma è anche una denuncia di questa divisione effettuata attraverso la narrazione di un viaggio nella zona rossa polacca, luogo situato in prossimità del muro dove l’accesso è negato agli estranei ai lavori al fine di non far vedere la sua costruzione.
Francesca Martino (nata a Varese)