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B2C, qualche suggerimento per la lettura – “Il ritratto” di Nikolaj Vasil´evič Gogol´

B2C, qualche suggerimento per la lettura – “Il ritratto” di Nikolaj Vasil´evič Gogol´

“Ti aspettavo, figlio mio”, disse egli quando mi accostai per averne la benedizione. “Ti attende il cammino per il quale d’ora innanzi procederà la tua vita. Il tuo cammino è pulito, non deviare da esso. Tu hai talento, il talento è un dono prezioso di Dio, non ucciderlo. Esplora, studia ogni cosa. Assoggetta il pennello a tutto ciò che vedi, ma in tutto sappi trovare l’idea interiore e in primo luogo sforzati di comprendere il grande mistero della creazione. Beato l’eletto che lo possiede. Per lui non vi è soggetto spregevole nella natura. Nell’insignificante l’artista creatore è grande come nell’eccelso. La cosa più bassa per lui non è bassa, perché invisibilmente trapela in essa l’anima meravigliosa di chi crea e la cosa bassa viene così sublimemente espressa, perché passa attraveso il purgatorio della sua anima. Nell’arte è racchiusa un’allusione al divino, al paradiso celeste ed è per questo che essa è più alta di ogni altra cosa e quanto la quiete solenne è più alta di ogni esitazione mondana, la creazione della distruzione, l’angelo con la pura innocenza della sua anima luminosa, di tutte le orgogliose forze e orgogliose passioni di Satana, tanto una sublime creazione dell’arte è più alta di ogni altra cosa che esista la mondo. Sacrificale tutto e amala con passione, non con la passione che alita con terrestre concupiscienza, ma con la quiete passione celeste. Senza di essa l’uomo non ha potere di sollevarsi da terra e non può emettere i mirabili suoni che danno la pace, poiché per acquietare e per pacificare discende nel mondo la sublime opera d’arte. Essa non spinge l’anima all’insoddisfazione, ma con risonante preghiera eternamente attende a Dio. Ma vi sono momenti, oscuri momenti…”  (Brano estrapolato da “Il ritratto” di Nikolaj Vasil´evič Gogol´)

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La bottega era colma di opere dozzinali, per lo più paccottiglia, e vi era una collezione di cose strane e rare. La maggior parte dei quadri erano di poco valore, dipinti a olio, ricoperti di verde e incorniciati da “pretenziose cornici” di colore “giallo scuro”. Čartkòv, un giovane pittore, era entrato in quel negozio. Stava cercando, in mezzo a quelle innumerevoli raffigurazioni che potevano interessare solo il popolino, qualche opera che potesse colpirlo. Aveva sentito che in quel genere di botteghe si poteva trovare qualche rarità di grande valore. Infine, egli fu attratto da un dipinto avvolto da una grande cornice consumata dal tempo: sulla sua superficie era rimasto solo qualche frammento di doratura. Un uomo anziano con l’incarnato color bronzo e dagli zigomi accentuati era ritratto su quella tela. Ma ciò che lo colpì maggiormente erano gli occhi: sembravano vivi! Acquistò il quadro e fu l’inizio della sua disgrazia. Durante la notte vide prendere vita l’immagine impressa su quella tela, ma era solo un sogno inquietante nel quale l’uomo gli dava dei soldi. E così fu nella realtà: la cornice fu rotta… e all’interno trovò un’enorme quantità di denaro. Iniziò ad acquistare articoli di giornale per farsi passare come un grande artista. Al fine di vendere e guadagnare, prese a dipingere senza alcun talento, quadri raffiguranti solo parzialmete il soggetto da ritrarre che, invece, veniva reso simile a famosi ritratti di personaggi del passato. Man mano perse il suo ingegno. Una grandissima invidia si impossessò di lui che lo condusse alla pazzia: si mise ad acquistare le opere migliori degli artisti emergenti per distruggerle nel segreto della sua casa. Lo stato mentale anormale in cui versava lo portò alla morte. Ma qual era la storia che vi era dietro a quel quadro? Chi era quell’uomo?

Personalmete considero “Il ritratto” di Nikolaj Vasil´evič Gogol´ un capolavoro della letteratura tutto da leggere o da ascoltare. Oggigiorno non è conosciutissimo, ma i valori trasmessi dallo scrittore in una sola opera sono delineati con grande maestria. Il denaro che distrugge il talento e l’invidia che porta alla pazzia sono solo alcuni dei temi trattiti da Nikolaj Vasil´evič Gogol´ in questo suo lavoro. La meschinità dell’uomo raffigurato in quel dipinto non solo influenzarono l’artista che lo ritrasse, ma portarono alla follia e alla morte chi lo acquistò. Quindi, per lo scrittore la negatività di una moffetta umana può nuocere non solo direttamente, ma lasciare la sua impronta malvagia anche nell’opera di chi lo ritrae. “Il ritratto” fu scritto da Nikolaj Vasil´evič Gogol tra il 1833 e il 1834 e fu pubblicato per la prima volta nella raccolta Arabeschi (1835). Nel marzo del 1842 apparve sul periodico “Sovremennik”, dopo essere stato rivisto dall’autore, e nel dicembre dello stesso anno entrò a far parte del terzo volume delle “Opere complete”.

(Francesca Martino, nata a Varese ’21)

 

Bibliografia e sitografia

Il ritratto (Wikipedia).