Il dottor Hawker, medico di professione con un carattere schietto e fiducioso, soleva venirci a far visita di tanto in tanto dopo cena. L’amabile medico era nostro vicino di casa e discorreva volentieri con Poirot, “del cui genio era un ardente ammiratore”. Durante una serata di giugno, mentre ci stava intrattenendo con un discorso incentrato sulla prevalenza degli omicidi per avvelenamento con arsenico, all’improvviso la porta del salottino dove eravamo (Poirot e Hastings) in sua compagnia si spalancò: una donna sconvolta vi entrò. Era la governante del medico, la signorina Rider, corsa ad avvertirlo che un cliente, il conte Foscatini lo aveva chiamato per chiedergli aiuto. La sua voce al telefono era tremenda, tanto da lasciarla agghiacciata; “Aiuto! Dottore… aiuto! Mi hanno ucciso!”, furono le sue parole pronunciate prima di aggiungere con un bisbiglio “Foscatine… Regent’s Court”. Il dottore decise di dirigersi subito presso la sua abitazione, accompagnato dai suoi amici Poirot e Hastings. L’analisi minuziosa dei particolari sul luogo del delitto portata avanti dal commissario Poirot si rivelerà decisiva per scovare non solo le modalità dell’assassinio e il suo “firmatario”, ma anche le verità nascoste dietro la visita, avvenuta la mattina prima dell’omicidio, di Ascanio al conte Foscatini.
“La disavventura di un nobile italiano” è un racconto incluso in “Poirot indaga” (Pubblicato nel Regno Unito nel 1924), la prima raccolta di racconti di Agatha Christie con protagonista l’investigatore belga Hercule Poirot.
Dall’omonimo romanzo è stato tratto il film “Le disavventure di un giovane italiano”, pellicola di genere poliziesco diretta da Brian Farnham e uscita nel 1992. La trama dell’opera poco si discosta da quella del libro di Agatha Christie. L’investigatore Poirot si dedicherà alle indagini con grande meticolosità, concentrandosi, a differenza della polizia dedita a scovare intrighi internazionali, su piccoli dettagli, una tazza da caffè, una tenda tirata, al fine di scovare l’assassino, un “pesce” piccolo.
(FM, ’20)