B2C, books to cosmopolitans

B2C, sceneggiature e film – “Metropolis” diretto da Fritz Lang

B2C, sceneggiature e film – “Metropolis” diretto da Fritz Lang

La penombra del grande ascensore introduce verso la luce artificiale dei sotterranei. I lavoratori, vestiti con delle tute di colore scuro e col capo chino, si dirigono verso la città sotterranea. Gli operai iniziano a camminare come zombies in modo sincrono e rassegnato.

Nelle profondità,

sotto la terra giace

lo stato dei lavoratori,

sopra di voi si erge così in alto

una torretta,

il complesso di edifici chiamato club dei figli,

con le sue aule, biblioteche, teatri e stadi.

I padri, per i quali ogni giro della macchina significava oro,

avevano creato per i loro figli il miracolo dei giardini esterni.

(Traduzione dal tedesco 〈FM〉 dell’introduzione del film “Metropolis)

Nelle prime immagini di “Metropolis” compare un blocco di edifici aventi forma piramidale.

In questi luoghi ameni vi sono giardini pensili ornati da piante lussureggianti e i giovani si divertono spensierati, lontano da ogni sorta di sofferenza, assieme ad affascinanti fanciulle. Essi, inoltre, sono tenuti all’oscuro in merito a ciò che accade nelle buie profondità della terra. Tra di loro vi è anche Freder, figlio dell’imprenditore Joh Fredersen, che vive nel grattacielo più alto. Quest’ultimo è considerato come un semidio, colui che ha creato Metropolis e la gestisce occupandosi delle cose materiali. Suo figlio, ben presto, si innamora di Maria, una figura che è dipinta come pura e angelica.

 

 

 

 

Questa è l’introduzione del film “Metropolis” diretto da Fritz Lang, un regista tedesco legato alla corrente espressionista. La sceneggiatura è stata scritta sempre da Lang e da sua moglie Thea von Harbou, un’attrice tedesca, e deriva da un romanzo della stessa Harbou. Magia e occulto pervadono il libro, ma questi temi e altre parti dello scritto furono rimossi dalla pellicola. Il film uscì nel 1927 e, sebbene sia un muto, era all’avanguardia per l’epoca. Esso è costruito come un’opera lirica ed è diviso in tre parti: il Prologo, che dura per l’intera prima metà del film, un breve Intermezzo e un Furioso, che segna le scene finali. Tra i vari metodi è stato usato anche l’effetto Schüfftan, dal nome del fotografo Eugen Schüfftan. Questa tecnica permette la creazione di mondi virtuali: si basa su una proiezione di fondali dipinti tramite un sistema di specchi inclinati a 45 gradi. Inoltre, la superficie riflettente poteva essere grattata in una o più parti per creare artificiosamente la sensazione della profondità di campo in modo che lo sfondo comparisse solo in alcuni punti della pellicola (viene utilizzata per creare la torre di Babele, la città dei lavoratori, le viste aeree di Metropolis e l’enorme stadio di Metropolis).

“Metropolis” non ebbe un gran successo in Europa, mentre in America le cose andarono meglio: alla prima nazionale al Rialto di New York si presentarono oltre 10.000 persone. L’opera di Fritz Lang venne notevolmente criticata, ma il regista, per contro, era notevolmente apprezzato da Hitler.

Per comprendere i rapporti tra Fritz Lang e Adolf Hitler bisogna ripercorrere brevemente alcuni avvenimenti storici passati. 30 gennaio del 1933: Hitler fu nominato cancelliere dal presidente della Repubblica tedesca, anche se il suo partito aveva ottenuto alle elezioni di novembre del ’32 solo il 32% dei voti. Dopo le nuove elezioni del 5 marzo del 1933, il partito di Hitler raggiunse il 44% dei voti, che, sommati con i voti del partito nazionalista di Hugenberg, gli assicuravano la maggioranza in parlamento. Joseph Goebbels ebbe la nomina di Ministro della Propaganda e della Cultura Popolare. A breve il ministro della Propaganda si sarebbe incontrato con Fritz Lang poiché i nazisti consideravano importantissimo il cinema per influenzare l’opinione pubblica. Tutte le produzioni di questo direttore artistico erano valutate come ottime da molti esponenti nazisti, tranne la pellicola intitolata “Il testamento del dottor Mabuse”, uscita nel 1921. Quest’ultima opera non piaceva in particolar modo a Joseph Goebbels poiché si denunciava la violenza utilizzata dal partito nazionalsocialista, ma egli riconosceva il valore del regista e lo voleva in tutti i modi dalla sua parte e a capo di tutta la propaganda cinematografica nazista. Lang gli diede risposte affermative, ma, appena lasciato il ministro, tornò a casa e scappò lontano dalla Germania, lasciando tutti i suoi averi. La moglie, autrice del romanzo da cui è stato tratto il film “Metropolis”, divorziò dal marito e entrò a far parte del partito nazista.

“Metropolis” è film muto con sottotitoli. Il suo anno di uscita è il 1927 ed è annoverato come pellicola fantascientifica. Inoltre, è ambientato in una futuristica città del 2026.

Ma uno studio più approfondito dell’opera, considerata distopica per i lavoratori e utopica per la classe dirigente, mette in evidenza la simbologia occulta presente in questo lavoro di Lang. Un intreccio di futurismo e tradizione esoterica si muove al suo interno: cattedrali gotiche, catacombe e citazioni bibliche sono i suoi orpelli. Un grattacielo che ricorda la torre di Babele, edificio da cui si controlla il comparto energetico di tutta la città, è la sede dell’imprenditore Joh Fredersen. Sulla sommità dell’edificio una stella capovolta a cinque punte, visibile solo dall’alto, lo orna. Le punte delle stelle fuoriescono dalla struttura e, osservate dal basso, ricordano la corona della statua della Libertà, solo che essa ha 7 estremità cuneiformi e non cinque.

Nel mondo di sotto, luogo dove vivono e lavorano gli uomini comuni, considerati come schiavi dagli abitanti del mondo di sopra, una gigantesca macchina mostruosa fa funzionare gli ingranaggi per produrre energia destinata soprattutto al mondo di sopra. I compiti assegnati agli esseri umani sono meccanici e ripetitivi e non necessitano quasi per niente dell’uso della mente. Freder, dopo essere fuggito nella città sotterranea che era per lui sconosciuta fino a quel momento, è coinvolto in una violenta esplosione. Qualche istante dopo ha una visione: l’enorme macchinario assume le sembianze del dio Moloch intento a divorare tra le sue fauci infuocate le sue vittime sacrificali.

Moloch è il nome sia di un dio dell’antichità sia di un particolare tipo di sacrificio storicamente associato al fuoco. Si menziona presso i Cananei, presso i fenici e nella Bibbia. I riferimenti biblici sono contenuti nell’Antico Testamento (Es: 2 Re 23:10; Geremia 7:31) e, in base a questi versetti, Moloch era venerato dai Cananei e gli venivano offerti dei bambini in sacrificio. I luoghi dove avvenivano questi sacrifici erano chiamati tofet. Vi sono accenni a Moloch anche nel Levitico: Dio comanda di mettere a morte coloro che offrono a Moloch i figli in sacrificio (Levitico 18,21; 20,2-5).

Contrariamente, i pensatori vivono alla luce del sole, in luoghi scintillanti e futuristici. Nel film si segue, quindi, la teoria degli opposti, esemplificata dall’espressione “come sopra, così sotto”. Tale concetto è espresso chiaramente nel sigillo di Salomone: esso, infatti, rappresenta le energie opposte che, specchiandosi tra di loro, raggiungono un equilibrio perfetto.

Joh Fredersen aveva creato e gestiva Metropolis: egli viene mostrato come un demiurgo gnostico. Ad esempio, in un’immagine è immortalato col compasso in mano e la figura potrebbe essere comparata al demiurgo gnostico William Blake, creatore e signore di un mondo imperfetto costellato dal peccato e dalla sofferenza.

(Joh Federsen nel suo studio con il compasso in mano)

(Immagine del demiurgo gnostico di William Blake)

Facendo una digressione, si può sottolineare che le sette gnostiche teorizzavano che il mondo fosse stato creato non da Dio, ma da eoni. Nel vangelo di Giuda, un testo apocrifo e gnostico ritrovato nel 1978 in una caverna a Minya (Egitto) e acquistato nel 2006, dopo essere stato restaurato, dalla National Geographic, menziona anche alcune considerazioni fatte da Gesù sugli eoni: Egli deride i discepoli che pregano l’entità che loro credono essere il vero Dio, ma che è in realtà il malvagio Demiurgo. (Vedere Wikipedia: Demiurgo)

Nella seguente immagine (fonte: Wikipedia) è rappresentato il demiurgo con una testa di leone e il corpo avvolto da un serpente. L’opera è situata nel mitreo di Valerio Ercole ad Ostia Antica ed è risalente al 190 d.C.

Ritornando al film “Metropolis”, Maria è una donna pura, quasi angelica e con molto carisma, predicatrice di pace e pazienza; ella è ascoltata molto dai lavoratori del mondo sotterraneo. Inoltre, preannuncia l’arrivo di un mediatore che li avrebbe aiutati. In un suo discorso fa riferimento alla torre di Babele asserendo che “l’orgoglio di uno è diventato la maledizione dell’altro uomo”.

(Maria mentre prega per i lavoratori – dietro di lei ci sono 9 candele alte e 6 basse e consumate, come a voler invertire in maniera positiva o ribaltare il senso del “come sopra, così sotto”)

Però il suo pensiero è contrario a quello dei vertici della classe dominante, ovvero è dissonante da quello dei pensatori, e favorevole ai principi insegnati da Gesù basati sull’uguaglianza. Così il personaggio scomodo viene imprigionato e sostituito con un sosia meccanico seminatore di discordia, chiamato come lei Maria. La gemella meccanica è molto attuale e il concetto è assimilabile al transumanesimo. Il servizio seguente, risalente al 2013, ne rappresenta un esempio.

 

Rotwang, un inventore e scienziato, lega tecnologia e ricerca scientifica all’occultismo. Egli è anche il consigliere di Joh Federsen. La sua figura stravagante è resa più impressionante dalla sua mano meccanica destra che sostituiva un arto perso durante un esperimento. La protesi meccanica potrebbe avere un preciso significato esoterico, ovvero quello che lo scienziato abbia intrapreso il “Left hand Path” (leggere: Via della mano sinistra e della mano destra – Wikipedia). Una porta all’interno della sua abitazione conduce in catacombe antiche di 2000 anni. Sull’uscio di ingresso un pentagramma è impresso di bianco sulla parte esterna della stessa: essa fa riferimento ai Pitagorici, all’occultismo e alla massoneria. Federsen domanda proprio allo scienziato di dare alla sua macchina robot le sembianze di Maria al fine di utilizzare la stima che riponevano in lei i lavoratori per seminare tra di loro corruzione e disordine. Una grande stella a cinque punte con la punta superiore rivolta verso il basso e verso la testa della  “creatura meccanica” è disegnata sulla parete di fondo dello studio di Rotwang.

La gemella meccanica di Maria è presto pronta. Sebbene le fattezze esteriori siano identiche, qualcosa di oscuro e meschino pervade la sua persona. L’occhio chiuso, gesto che usualmente suole fare, ammanta la sua persona ancor più di atteggiamenti demoniaci.

Durante la scena della danza, la donna meccanica è vestita di porpora e di scarlatto con una coppa d’oro in mano; in aggiunta, cavalca un drago ed è sorretta da sette statue che rappresentano i sette peccati capitali.

Le analogie tra l’immagine di questa danza e quella dello spettacolo “Material Girl” della nota “cantante madonna” è molto marcata.

(Danza di Maria maccanica nel film Metropolis)

(Danza della cantante Madonna nello spettacolo “Material Girl”)

Le pop-star moderne si sono immedesimate spesso nel sosia meccanico di Maria, forse spinte dalla direzione della comunicazione ad assomigliare a questo personaggio infernale. Alcuni esempi sono riportati nell’articolo “Metropolis, simbolismo occulto” (Neuvitruvian’s Blog).

Così la cyber donna prende il posto di Maria, mentre quest’ultima è tenuta prigioniera, riuscendo a portare distruzione e caos tra la classe operaia che, in più, non riesce a distinguere l’originale dalla copia, seppur il comportamento fosse diametralmente opposto. Per via del disordine portato dalla “meretrice di Babilonia”, la città sotterranea viene inondata e semidistrutta. Ma tutti si scaglieranno, dapprincipio, con la povera Maria.

Nel finale si giunge ad un patto tra la classe operai e i pensatori, suggellato dalla stretta di mano, fortemente voluta da Freder che impersonifica il mediatore, tra Joh Fredersen e la classe operaia.

Le scene si chiudono con la frase riportata nell’immagine qui sotto.

La sua traduzione è la seguente: “Il mediatore tra la testa e le mani deve essere il cuore”.

Oggigiorno il mediatore è rappresentato dai Media.

Nel video “Express Yourself”, ispirato al film Metropolis”, della cantante Madonna compare nel finale la dicitura sottostante:

la cui traduzione è: “Senza il cuore non ci può essere intesa tra la testa e la mano”.

Altrettanto importante e la numerologia presente in “Metropolis”. Qualche accenno è già presente all’inizio di questo articolo, ma ve ne sono ancora un paio da ricordare. L’operaio a cui si sostituisce il giovane Freder è il numero 11811. Il numero 11 ha due significati, uno positivo di giustizia e potenza, l’altro negativo di paura e decadenza morale. Comunque, indica un cambiamento che può essere buono o cattivo. Invece, il numero 8 è dato dalla somma di 4+4 e il 4 è il numero della materia: quindi il doppio di questo numero rappresenta l’interesse per le questioni terrene. Un’altra interpretazione del numero 11811 è quella riportata di seguito. Il numero 11811 è la disposizione che ricorda il tempio massonico, con i due 11 che rimandano alle due colonne ai lati dell’ingresso. Infatti l’ingresso al luogo di lavoro rappresentato nella pellicola è molto simile a due colonne. Occorre ricordare, in aggiunta, che la stella a otto punte per i massoni rappresenta Lucifero, che, secondo le loro teoria, è il portatore di luce.

Josaphat, un collaboratore di Fredersen che, però, viene da lui licenziato, abita nel “99° blocco, casa 7, 7° piano”.
Il 99 è 3x3x11 o, se si vuole, 33×3. Tra i vari significati, il 99 indica la chiusura di una fase della vita. Mentre il 7 è un numero spirituale che indica la ricerca della verità e della saggezza. Il numero 77 è composto da due sette e i numeri doppi, come già spiegato, hanno più forza rispetto ai singoli.

Il film fu prodotto dalle élite per le élite e rappresenta un promemoria su come mantenere il potere e lo status quo nel tempo. Simboli occulti degli illuminati compaiono in tutta l’opera di Lang, il quale, però, avrebbe voluto un finale differente. Infatti, la sceneggiatura fu più volte riscritta e ad un certo punto contenne una conclusione dove Freder avrebbe volato su di un razzo verso le stelle assieme a Maria. Ma il termine ufficiale del film gli fu quasi imposto da un suo collaboratore. Molte, invece, furono le versioni di questa pellicola: la prima durava più di due ore, andò perduta ed è stata ritrovata solo da pochi anni.

La recensione personale di tutta l’opera è negativa, non solo per quanto concerne il tema trattato, ma anche per quanto riguarda i personaggi e la conclusione. I pensatori del mondo di sopra sono avvolti quasi tutti in un’aura negativa e spesso diabolica, mentre Maria è rappresentata nel suo manto angelico con un tocco di ipocrisia. Il finale di “Metropolis” è un asservimento del mondo di sotto a quello di sopra, perpetrato attraverso “il cuore”, o meglio per mezzo di false emozioni, di erronee percezioni e sentimenti artefatti. La conclusione che voleva inserire Lang è alquanto egoistica, sebbene anche i lavoratori abbiano dimostrato la loro brutalità con le loro azioni distruttive e scagliandosi contro Maria. Il film così trattato può ammonire il lettore dal non seguire in maniera cieca e acritica i modelli che ci vengono propinati, anche attraverso la musica e il cinema. Se si prendono per buoni, si potrebbe diventare, almeno mentalmente, parte del mondo “inverso” e diabolico mostrato in Metropolis, asservendosi, di conseguenza, come marionette inconsapevoli, ai giochi dei pensatori e perdendo, poco alla volta, persino “l’anima”.

(FM, ’20)

 

Bibliografia e sitografia

Metropolis (Wikipedia).

Cinema del Terzo Reich (Wikipedia).

Fritz Lang (Wikipedia).

“Metropolis: Simbolismo occulto” (neovitruvian).

Moloch (Wikipedia).

“L’identità ambigua: sdoppiamento e metamorfosi nella musica di Metropolis” (ledonline).

“Metropolis, simbolismo occulto” (Neuvitr“Significato e simbologia del numero 11”uvian’s Blog).

“Metropolis. Le fonti”. (Il Cinema Ritrovato).

“Nuovo Ordine Mondiale”.

“Numerologia: significato esoterico del numero 8”.

“Significato e simbologia del numero 11”.

Demiurgo (Wikipedia).

“Metropolis, simbolismo occulto” (Neuvitruvian’s Blog)

“Numerologia: Il significato del numero 99”.

“Numerologia: il significato del numero 77”.

“Metropolis ritrovato! L’edizione originale integrale è tornata alla luce” (Arte e Arti).