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B2C, miti e leggende – “Il fantasma di Palazzo Vecchio a Firenze”

B2C, miti e leggende – “Il fantasma di Palazzo Vecchio a Firenze”

Ampio è il paesaggio ammirabile dalla cima della Torre di Arnolfo: tra i suoi merli ghibellini a forma di coda di rondine si apre alla vista Firenze a “tuttotondo”. Ci troviamo sul ballatoio della cella campanaria raggiungibile dalla scalinata interna della torre. Sul pianerottolo vi è un’edicola di diametro inferiore rispetto alla superficie d’appoggio e con archi a tutto sesto. Alla base della torre c’è un orologio. La struttura sottostante è solida e l’edificio mostra tutta la magnificenza dell’architettura trecentesca. Il palazzo color ocra rivolge la sua facciata principale a bugnato, coronata sotto gli archi del ballatoio da nove stemmi, verso Piazza della Signoria.

Chiamato in origine “Palazzo dei Priori”, nel XV secolo prese il nome di “Palazzo della Signoria” poiché così era denominato l’organismo principale della Repubblica di Firenze; nel 1540 divenne la residenza di Cosimo I de’ Medici e fu “ribattezzato” Palazzo Ducale. Venticinque anni dopo, nel 1565, il Duca Cosimo e la sua corte si spostarono a Palazzo Pitti. Fu così che Palazzo Ducale divenne la vecchia residenza di Cosimo e prese l’appellativo di Palazzo Vecchio. Oggi è la sede del comune di Firenze.

Un’antica leggenda dona al palazzo un tocco misterioso: uno spettro continuerebbe ad aggirarsi al suo interno. La Toscana fu una terra di intrighi di potere, congiure e calunnie, queste ultime utilizzate per lo più dai potenti per “togliersi d’impiccio” qualche personaggio scomodo.
Baldo di Piero Bruni, comunemente noto come Baldaccio d’Anghiari, nacque intorno al 1400 nei pressi dell’omonima città aretina, precisamente a Ranco. Figlio di Piero di Vagnone Bruni, era un valoroso condottiero e seppe farsi ricordare per le sue gesta eroiche in battaglia. Quando si trovava presso la Signoria di Firenze, durante il suo soggiorno in città, cadde in disgrazia. In quel periodo Baldaccio d’Anghiari era noto nelle cronache in quanto aveva attaccato più volte con critiche pungenti e con parole ingiuriose Bartolomeo Orlandini, un gonfaloniere di giustizia, additandolo come un uomo corrotto e malvagio. Cercò, inoltre, di dimostrare la sua tesi. Fu così che il condottiero venne attirato a Palazzo vecchio il 6 settembre del 1441 con l’inganno e venne pugnalato a tradimento per conto del gonfaloniere. Ma la vendetta per l’offesa ricevuta non si fermò con il ferimento del valoroso uomo. Lo sfregio del suo corpo continuò: non ancora morto, egli fu gettato dalla finestra di Palazzo vecchio su Piazza della Signoria e, una volta sfracellato a terra, venne decapitato. Le cronache del tempo riportarono l’avvenimento e la seguente è una delle descrizioni utilizzate per l’efferato omicidio: “Fu assalito e ferito e gettato a terra dalle finestre nel cortile e subito così, quasi morto, gli feciono tagliare la testa a piè dell’uscio del capitano, su la piazza, e stettevi il corpo alquante hore…”. Dal giorno del suo assassinio, il suo spettro sarebbe continuato a vagare per le stanze del palazzo in cerca di giustizia. Secondo le voci, il 6 settembre di ogni anno il fantasma appare anche nel castello di Sorci di Anghiari. Il chiostro di Santo Spirito a Firenze dà riposo alle spoglie del condottiero.

Machiavelli lo descrisse come un coraggioso combattente, un “uomo di guerra eccellentissimo, perché in quei tempi non era alcuno in Italia che di virtù di corpo e d’animo lo superasse, ed aveva intra le fanterie, perché di quelle sempre era stato capo, tanta reputazione che ogni uomo estimava con quello in ogni impresa e a ogni sua volontà converrebbono”.

(Francesca Martino, nata a Varese: sigla del nome e del cognome: FM, ’21)

 

Bibliografia e sitografia

Palazzo Vecchio (Wikipedia).

“Fantasma a Firenze gli spiriti che abitano Palazzo Vecchio” (iFantasmi.it).