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B2C, racconti – favole – fiabe – “I due vasi – storia Zen”

B2C, racconti – favole – fiabe – “I due vasi – storia Zen”

Il flebile gorgoglio del corso d’acqua e la tranquillità diffusa da quel lieve ed imperituro suono, dato da toni medi altalenanti con altri leggermente più acuti, risuonava tutt’intorno tra i vicoli del piccolo villaggio tradizionale cinese. Le case color giallo becco d’oca, in legno con basamento in sasso, a due piani con tetto spiovente dalle estremità leggermente ricurve verso l’alto, intorno erano ornate da piccoli riquadri di terreno con alberi di ciliegio e di mimosa che, nei mesi primaverili, donavano un tocco di gioia al paesaggio. (Dott.ssa Francesca Martino, nata a Varese – ’23)

 

(Fonte immagine: pomodorozen)

In questo borgo viveva un’anziana donna dal sorriso gioviale e con lo sguardo sereno. Ogni giorno si recava all’origine della fonte caricandosi, prima di incamminarsi, sulle spalle un palo, posto orizzondalmente e ben centrato rispetto al suo corpo, con alle estremità due vasi. Uno dei due aveva una crepa, una leggera fessura diramante i suoi rami sino a metà del recipiente, che faceva fuoriuscire dell’acqua mentre la donna percorreva la via del ritorno verso casa. Arrivata a destinazione, la signora svuotava il contenuto dei due vasi in una caraffa più ampia, ma il primo era colmo di acqua fresca, mentre il secondo arrivava mezzo vuoto. Il secondo recipiente, affranto e afflitto per il suo difetto e la sua mancanza rispetto al primo vaso, soffriva in cuor suo, mentre quello integro si vantava dei propri risultati. Un giorno, trascorsi due anni dall’inizio del trasporto dell’acqua, si confidò con l’anziana signora.

“Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa”.

La donna gli rispose sorridente:
“Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa”.

La storia insegna che ognuno di noi può avere dei difetti, ma occorre cercare di trasformarli in positività e, qualora sia possibile, in virtù generatrici di vita e di benevolenza.

(Rielaborazione racconto: dott.ssa Francesca Martino, nata a Varese – ’23)

 

Bibliografia e sitografia

“I due vasi – Storiella Zen” (pomodorozen)