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B2C, racconti – favole – fiabe – “Il contadino saggio: la buona e la cattiva sorte”

B2C, racconti – favole – fiabe – “Il contadino saggio: la buona e la cattiva sorte”

L’alba e il tramonto si susseguivano nelle campagne dell’entroterra cinese donando al paesaggio le sue tonalità luminose cangianti col cambiar del tempo e delle stagioni, di giorno in giorno sempre più vive con l’approssimarsi dell’estate in accordo col mutamento della vivacità dei colori della natura. Sul declivio di una montagna un piccolo paesino bruno, dovuto al colore del legno delle abitazioni, era “assopito, mimetizzato alla vista tra la lussureggiante campagna suddivisa in piccoli appezzamenti ordinatamente delineati tra loro, mentre sul pendio del monte posto dirimpetto ad esso dei terrazzamenti dipinti con la nuance della terra, di poco più di un metro e mezzo di larghezza e di altezza, costeggiavano tutta la fiancata dell’altura disegnando su di essa linee orizzotali ornate dal verde delle coltivazioni e poste tra di loro ad ugual distanza verticale. I contadini, accorsi nei campi sul far del giorno, si adopravano di mese in mese alla cura e alla lavorazione di quei terreni, vestiti con abiti locali e, spesso, per proteggersi dai raggi del solleone, con un cappello tradizionale a tesa larga intrecciato con la paglia sul capo. In queste zone prese vita un racconto tramandato fino ai giorni nostri: è una storia che mostra come le apparenze possano ingannare e come talvolta sia difficile sapere quale sia effettivamente la buona e la cattiva sorte. Un contadino, uomo mite, amorevole, prodigo al lavoro e cresciuto in una famiglia con valori, era ritenuto saggio dagli abitanti del villaggio e spesso gli rivolgevano delle domande. Un giorno trovò nei suoi possedimenti un cavallo dal bianco manto e dalla muscolatura che pareva scolpita nel marmo… (Dott.ssa Francesca Martino, nata a Varese – ’23).

 

Ritratti e paesaggi naturali della Cina nella fotografia di Ken Koskela

(Ritratti e paesaggi naturali della Cina nella fotografia di Ken Koskela). Fonte immagine:“Keblog”

 

STORIA DEL CONTADINO SAGGIO (storia Zen)

C’era una volta, in un villaggio cinese, un vecchio contadino che viveva con suo figlio e un cavallo, che era la loro unica fonte di sostentamento.
Un giorno, il cavallo scappò lasciando l’uomo senza possibilità di lavorare la terra.
I suoi vicini accorsero da lui per mostrargli la loro solidarietà dicendosi dispiaciuti per l’accaduto.
Lui li ringraziò per la visita, ma domandò loro: “Come fate a sapere se ciò che mi è successo è un bene o un male per me? Chi lo sa!”
I vicini, perplessi dall’atteggiamento del vecchio contadino, andarono via.

Una settimana dopo, il cavallo ritornò alla stalla, accompagnato da una grande mandria di cavalli. Giunta la notizia agli abitanti del villaggio, questi tornarono a casa del contadino, congratulandosi con lui per la buona sorte.
“Prima avevi solo un cavallo ed ora ne hai molti, è una grande ricchezza. Che fortuna!”, dissero.
“Grazie per la visita e per la vostra solidarietà”, rispose lui, ma come fate a sapere che questo è un bene o un male per me?”
I vicini, ancora una volta rimasero sconcertati dalla risposta del vecchio contadino e se ne andarono via.

Qualche tempo dopo, il figlio del contadino, nel tentativo di addomesticare uno dei nuovi cavalli arrivati, cadde da cavallo rompendosi una gamba.
I vicini premurosi tornarono a far visita al contadino dimostrandosi molto dispiaciuti per la disgrazia.
L’uomo ringraziò per la visita e l’affetto di tutti e nuovamente domandò: “Come potete sapere se l’accaduto è una disgrazia per me? Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo.”
Ancora una volta la frase del vecchio contadino lasciò tutti stupefatti e senza parole se ne andarono increduli.

Trascorsero alcuni mesi ed il Giappone dichiarò guerra alla Cina. Il governo inviò i propri emissari in tutto il paese alla ricerca di giovani in buona salute da inviare al fronte in battaglia. Arrivarono al villaggio e reclutarono tutti i giovani, eccetto il figlio del contadino che aveva la gamba rotta.
Nessuno dei ragazzi ritornò vivo. Il figlio del contadino invece guarì e i cavalli furono venduti procurando una buona rendita.

Il saggio contadino passò a visitare i suoi vicini per consolarli ed aiutarli, come loro si erano mostrati solidali con lui in ogni situazione.
Ogni volta che qualcuno di loro si lamentava, il saggio contadino diceva: “Come sai se questo è un male?”. Se qualcuno si rallegrava troppo, gli domandava: “Come sai se questo è un bene?”
Gli uomini di quel villaggio capirono allora l’insegnamento del saggio contadino che li esortava a non esaltarsi e a non lasciarsi abbattere dagli eventi, accogliendo sempre ciò che è, consapevoli del fatto che – al di là del bene e del male – tutto potrebbe rivelarsi diverso da come appare. (STORIA ZEN. Fonte racconto: (VISIONE OLISTICA: www.visioneolistica.it)

 

Bibliografia e sitografia

“Il contadino saggio: antico racconto cinese” (La mente è meravigliosa)

“Il contadino saggio – Storie Zen” (VISIONE OLISTICA)

“Il contadino saggio – Storia Zen” (Tutto è conoscenza Blog News)

“Il contadino saggio” -racconto cinese (I Classici della Letteratura Antica – DEMETRA)