Tra il lupo, la volpe, la lepre e il gatto si accese una disputa. Passò l’orso, udì il baccano che facevano i contendenti: «Che avete?»
«Ecco», spiegò il lupo, «poiché i miei compagni parlano all’unisono, non è possibile sapere chi di noi conosce più astuzie per salvarsi in caso di pericolo».
«Vedrò io, giudicherò io», disse l’orso, autorevole. Impose silenzio e interrogò il lupo: «Vediamo, amico: quante astuzie conosci?»
«Cento».
«Benissimo. Volpe, avvicinati. Quante astuzie conosci, tu?»
«Mille».
«Benissimo». «Lepre, dimmi: in quanti modi sapresti difenderti?»
«In un unico modo: scappando».
Il gatto in ultimo confidò di conoscere una sola astuzia.
L’orso volle mettere alla prova le bestie. Si gettò sul lupo e lo divorò. La volpe, inpaurita, se la diede a gambe, ma l’orso riuscì a morsicarle la punta la punta della coda. Il gatto, agile, si arrampicò sopra un alto albero e di lassù, poté assistere alla fuga della lepre. Pensava, ridendo sotto i baffi: «Il lupo conosceva cento astuzie e non riuscì a salvarsi; la volpe ne conosceva mille e ci perse un pezzo di coda, la lepre deve, con le sue gambe veloci, fare un’improba fatica per mettersi al sicuro; io, con una sola stuzia, me ne sto tranquillo sulla pianta e rido di tutti. (Favola russa – numero 97, pag. 38 – tratta dall’Enciclopedia della Fiaba, casa editrice Giuseppe Principato, Milano Messina, 1957)
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