Gialle, blu e rosse, come i colori aziendali del marchio della catena di supermercati Lidl, queste scarpe da ginnastica dall’apparenza alquanto kitsch e pacchiane, nel giro di poche ore sono state vendute in grande quantità, fino a raggiungere l’esaurimento delle scorte in magazzino. Le code nei supermercati, nonostante il divieto di assembramento a causa della pandemia, non sono mancate: tutti in fila per poterle acquistare. Si tratta di un articolo molto economico: sono state lanciate negli oltre 660 punti vendita in Italia a 12 euro e 99 centesimi il paio. Una buona campagna marketing ha aiutato molto la vendita di questo prodotto: la sponsorizzazione da parte di influencer come Fedez e l’uso divertente dei meme (es., vedere Instagram: #scarpelidl, #lidl, ecc.) sui social ha contribuito a farle conoscere e, forse, anche a farle acquistare ai meno stravaganti nei gusti. Un successo già pronosticato poiché erano già state vendute in altri paesi europei (Regno Unito, Belgio, Germania, Finlandia e Paesi Bassi) in primavera. Molti ne hanno prese in quantità, vista la notorietà del capo di abbigliamento…, per poi piazzarle sulle piattaforme di vendita online a cifre astronomiche rispetto al reale valore di produzione di queste scarpe, che potrebbe aggirarsi a non più di 2 euro per paio, e rispetto al prezzo di vendita. Su eBay la cifra proposta da un reseller ha raggiunto addirittura l’importo di 2500 per un solo articolo. La campagna vendite è andata a buon fine grazie non solo alla catena di supermercati presenti in Italia (GDO), alla strategia di marketing utilizzata e alla simpatia dell’uso dei meme, ma, con un po’ di rammarico, ha fatto la sua parte anche una “mentalità superficiale” che si sta diffondendo sempre più a macchia d’olio tra i consumatori… un “atteggiamento” che mette da parte la qualità, l’artigianalità e la sostenibilità dei prodotti per apprezzare e per esaltare le carabattole o meglio il trash che va di moda.
(Francesca Martino, nata a Varese: sigla del nome e del cognome: FM, ’21)
Bibliografia e sitografia
“Le code per le sneakers Lidl dimostrano che non abbiamo imparato nulla” (WIRED.it).
“Scarpe Lidl, cosa c’è dietro il successo e perché sono andate a ruba” (QuiFinanza).